La forza del Desiderio
Il desiderio, cos’è quest’ultimo? È tempo aspettato, è
presenza dell’assenza, è sogno, è aspettativa e delusione, è… semplicemente
forse dare un senso alla vita. Quindi cosa potrebbe mai essere la vita senza
desiderio? È forse la vita che attanaglia le nuove generazioni, caratterizzate
da immediatezza, invio di un messaggio, comprare con un click, cambiare le
sorti di qualsiasi cosa in qualsiasi luogo, solo con un oggetto provvisto di
connessione internet. Sembra comodo vero, ognuno nel proprio letto, sul divano,
in pigiama, in mutande, ubriaco, o semplicemente sorseggiando una tazza di earl
grey.
Ai bambini di oggi non basta più l’interdizione materna che
vieta il giocattolo perché anche loro hanno lo smatphone in mano.
Si sta creando una società incapace di inibire i propri
desideri, sta prendendo forma una macchina di appagamento del godimento della
carne, che non ricerca l’appagamento psicologico, una pura fusione con
l’immediatezza che non apprezza nulla di ciò che ha, prende, usa e butta. Il
capitalismo naviga in questo mare e sembra esser riuscito nel proprio intento.
A mio avviso, illuminate ma allo stesso tempo molto forte
nel contenuto è il film “Salò o le 120 giornate di Sodoma” di Pasolini, molto
rappresentativo della creazione della macchina umana di questo godimento
diretto, senza alcuna velatura o parvenza di desiderio.
[Questo mio pensiero è stato sviluppato al seguito di
letture approfondite di Jack Lacan e Massimo Recalcati che hanno trattato, e
quest’ultimo continua tutt’ora a trattare, questo argomento immenso e importante
per risolvere il malessere contemporaneo]
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