Fasi dell'IAD


Oggi, invece, vorremmo informare i nostri lettori delle fasi che costituiscono lo sviluppo della dipendenza da internet. 
Dalle nostre ricerche abbiamo trovato tre autori che affrontano in modo diverso questo percorso: Young K.S., Grohol J.M. e Cantelmi C.

Secondo Young la prima delle tre fasi è quella del coinvolgimento, una sensazione nata dalla curiosità del soggetto per una particolare applicazione o per un particolare sito web; se la prima fase non sembra essere patologica, la seconda, la fase della sostituzione, sottolinea già da subito l'aspetto clinico: il soggetto si immerge profondamente nelle attività virtuali tendendo a sostituirle alla sua vita reale, della quale non si ritiene pienamente soddisfatto. Solo ciò che si fa online dà fiducia e sostegno alla persona, che entra nella fase della fuga, in cui la dipendenza è al suo culmine. La sofferenza di una vita vera viene placata dalle emozioni positive che si provano online, si fugge così dal proprio mondo per crearsi un locus amoenus in cui tutto sembra andare secondo la volontà della persona dipendente.

Grohol, tramite un modello grafico, ci spiega invece come, sia i nuovi utilizzatori di internet, sia gli utilizzatori esistenti possano cadere nella trappola incantatrice di una nuova attività online, che li porta ad esserne ossessionati. Successivamente si passa in una fase di disillusione ed evitamento, quando si riceve aiuto o ci si rende conto autonomamente che internet non può prendere il sopravvento sulla propria vita. Ed è così che si raggiunge l'ultima fase, quella dell'equilibrio, in cui non si è più immersi nella vita online.




 Cantelmi e collaboratori, infine, vedono nel sistema di posta elettronica il primo approccio con il mondo digitale, senza nessun tipo di dipendenza. Essa comincia a dare i primi segnali nella fase Lurker (in italiano: guardone) o fase tossicofilica in cui il soggetto passa maniacalmente da un sito all'altro per poter diventare un vero esperto, conoscere alla perfezione il gergo da poter utilizzare nelle applicazioni di messaggistica. Ora si sente veramente parte del mondo digitale, e incrementa il tempo di ogni connessione, costruendo relazioni virtuali che conquistano la centralità affettiva dell'individuo che, ben presto, attraversa la terza ed ultima fase, chiamata fase tossicomanica. In questa fase tutti gli aspetti psicopatologici legati alla dipendenza sono ben evidenti, ed hanno, come già descritto precedentemente, conseguenze nocive su vita e affetti reali. 




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